Il disegnatore è come uno scrittore che racconta una storia. Ogni sua pennellata è una parola, o una frase intrisa di emozioni, aspettative e desideri. Anche l’illustratore deve fare i conti con la determinazione dei suoi personaggi e deve poter riempire di colore gli ostacoli del mondo circostante fatto di cose e persone ed eventi.
Chi impugna una matita, o una penna, guarda al foglio come il contadino che entra nella terra vergine stringendo in mano la vanga. Ogni segno che si lascia dietro è profondo come il solco lungo il quale viene piantato il seme. Una profondità che si relaziona con la prospettiva del risultato, quella di aiutare una vita a crescere. Una lotta continua contro le intemperie e gli animali selvatici. Una lotta che deve trasformare la frustrazione di aver perso un seme per garantire la crescita di tutti gli altri.